La parola al Clinico

A cura di:
Dr. Simone Giulini
Responsabile Centro Medicina della Riproduzione
Responsabile Struttura Semplice di Fecondazione Assistita
Azienda Ospedaliero-Universitaria Policlinico – Modena

Disturbi del ciclo ovulatorio

Tra questi, i più frequenti sono rappresentati dall’ovaio micropolicistico (PCOS), dalla assenza (amenorrea) o irregolarità (oligomenorrea) del ciclo mestruale di origine ipotalamo-ipofisaria, o dall’aumento della secrezione di prolattina (iperprolattinemia). In casi più rari, la irregolarità mestruale può essere il primo segno clinico di una menopausa precoce (POF= dall’inglese Premature Ovarian Failure), dove l’ovaio esaurisce prima del tempo il suo patrimonio di follicoli. La diagnosi del fattore ovulatorio, e la differenziazione delle varie forme, si esegue attraverso una serie di dosaggi ormonali sul sangue. In caso di PCOS, una ecografia pelvica è di grande aiuto per una diagnosi precisa. In caso di POF, il cariotipo su sangue periferico può identificare cause di origine genetica. Nella iperprolattinemia, la risonanza magnetica dell’ipofisi serve per valutare la presenza di un microadenoma.

Alterata funzionalità delle tube

Impervietà, stenosi, alterata motilità, fimosi delle fimbrie, danno dell’apparato ciliare. Nella maggior parte dei casi, il danno alle tube è provocato da episodi infiammatori che sono quasi sempre asintomatici. Il fattore patogeno più frequentemente coinvolto è la Chlamydia Trachomatis. Anche l’endometriosi o interventi chirurgici pelvico-addominali o manovre invasive della cavità uterina possono provocare alterazioni delle tube.

Endometriosi

Esistono varie forme e vari gradi di endometriosi in base alla sua localizzazione ed estensione. Le forme più lievi sono spesso asintomatiche, ma possono ugualmente ridurre la fertilità. L’endometriosi severa può compromettere la funzione degli organi aggrediti (tube, ovaio) inducendo forme severe di infertilità. La diagnosi certa di endometriosi può essere posta solo attraverso una laparoscopia, ma l’ecografia pelvica e/o una sintomatologia accentuata possono già rilevare la sua presenza.

Fattore uterino

Alterazioni dell’utero come unica causa di infertilità sono relativamente rare e per lo più sono correlate ad un aumentato rischio di aborto. Il fattore uterino si associa invece spesso ad altri fattori di infertilità, aumentandone l’effetto negativo sulla capacità riproduttiva. Le alterazioni dell’utero sono rappresentate da malformazioni congenite (utero bicorne, utero setto, etc.), o patologie acquisite (fibromi, endometriti, polipi, sinechie).

Fattori genetici

La presenza di alterazioni numeriche o strutturali del cariotipo possono rispettivamente provocare una menopausa precoce ed un elevato rischio di aborti ripetuti. Un semplice prelievo di sangue per la determinazione del cariotipo è sufficiente per identificare questo fattore.